Page 19 - Anthropos
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CITTÀ DEL VATICANO



Quando Papa Pio XI fondò il Museo Etnologico, lo fece con lo sguardo aperto di colui che 

sa che tutta l’umanità produce opere d’arte di altissima qualità e ognuna di esse è espressione 


della Bellezza, e ogni oggetto è testimonianza del rapporto dell’uomo con l’ambiente naturale 

che lo circonda.



Opere provenienti da ogni continente e da ogni epoca storica, rappresentative di culture, arte 

e religioni extraeuropee sono un segno tangibile e concreto dell’apprezzamento della Chiesa 


di Roma per tutte le forme di espressione artistica e del Suo continuo sforzo per promuovere 

il dialogo e la convivenza pacifica tra popoli e religioni. Questo è il destino, il ruolo e la storia 


della Chiesa. Come ben testimonia anche la nascita del museo etnologico fondato negli anni 

Venti del Novecento quando il colonialismo era al suo apice e non era neanche immaginabile 


pensare che si potessero valorizzare culture diverse da quella europea o americana.


In un’ epoca nella quale le culture rischiano di essere livellate dalla prepotente globalizzazione 


tecnologica e informatica, il Museo etnologico assume la funzione fondamentale di recuperare 

la memoria e le radici, perché queste non siano disperse, ma servano come base di dialogo con 


le altre culture, civiltà e religioni.
































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